
J.Habermas
L’intervento in Iraq, avvenuto nello sprezzo più totale delle indicazioni date dall’ONU e del diritto internazionale – che nega la possibilità di una guerra aggressiva, anche se “preventiva” – ma che ha portato all’auspicabile risultato della liberalizzazione del paese, rappresentata nell’immaginario comune dall’abbattimento della statua di Saddam Hussein, è il primo atto di una strategia definita “liberalismo egemonico”. Questa strategia si basa su una visione hobbesiana dei rapporti tra Stati e devolve il compito del mantenimento della pace e del conseguimento del maggior grado possibile di diffusione dei valori democratici e liberali, non al diritto internazionale, così come si è sviluppato nel secondo dopoguerra, bensì ad una potenza egemone, gli Stati Uniti, che si basa su quegli stessi valori.
A mio parere è certamente auspicabile un potenziamento del diritto internazionale che avrebbe probabilmente, come sostiene Habermas, a lungo andare un effetto virtuoso sull’arbitrio degli Stati nazionali, grandi potenze incluse.
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