sabato 27 dicembre 2008
Sulle religioni
"La decisione cristiana di trovare il mondo brutto e cattivo, ha reso brutto e cattivo il mondo."
(Nietzsche)
I miei dubbi sulla religione incominciarono molto presto, quando da piccolo, al catechismo, sentii parlare del limbo, un luogo per i bambini morti prima di ricevere il battesimo.
Per loro il limbo era un luogo che nella mia immaginazione non riusciva essere mai troppo preciso.
Alle scuole superiori, studiando Dante, appresi che nel limbo c'erano anche tutte le persone nate prima dell'avvento del battesimo.
Studiai che c'era Aristotele, Platone, Omero, e molti altri. Mica male come compagnia.
Tempo dopo, ricordo, a casa di un mio amico, sfogliai un antico dizionario teologico, beh del limbo nemmeno l'ombra, mi chiesi perchè?? E' un dubbio che mi è sempre rimasto, visto che non ho avuto molte conversazioni con persone di chiesa.
L'unica volta che l'ho avuta è quando mi sono confessato a militare(obbligato dal capitano!) e, dopo avergli detto i peccati (?) mi chiese quanti erano i comandamenti, io risposi 12!! In effetti non lo ricordavo, per punizione mi fece recitare delle preghiere .
Cosa è allora il limbo?
Tramite considerazioni mie sono arrivato alla conclusione che è una condizione di coloro che restano nell'imperfetto, nell'incompiuto, nell'inquietudine.
In questa condizione la religione ti dice che non sei nulla, non meriti il paradiso ma nemmeno l'inferno o quella fase di transizione che si chiama purgatorio.
Avere dubbi, cercare verità apparentemente introvabili significherebbe per la chiesa stare nel limbo, cioè nel nulla o ,come direbbe Heidegger, in un non luogo.
La religione, oltre che trovarla dogmatica( così non cade nel limbo!) mi ha sempre ingenerato un senso di paura.
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