Credo che il sogno di questa notte non lo direi di certo a un santo.
Ti ho dipinta fra le stelle nel cielo più bello che tu abbia mai visto
e il tuo viso era una luna sottratta alla splendente luce del sole,
finendo così dal palmo della mia mano al firmamento intero.
Io, pallido scribacchino e poeta nottambulo, mi accontento solo di un tuo sguardo sfuggente
mentre sto oziando sulla mia tavolozza.
Lorenzo
7 commenti:
Grazie Marilena, un bel commento il tuo.
Sono d'accordo che lascino strascici i sogni di quel genere.
Io però non è che sia così coinvolgente, specialmente in questo blog. :))
Lorenzo
Lori, la tua tavolozza è magica come i tuoi sogni.
Hai scritto una bellissima poesia descrivendo un sogno. Ma un sogno cos'è se non la riempiamo di poesia?
Un bacio, poeta filosofo!
Elisena
Grazie Elisena. E' vero, cos'è un sogno se non lo riempiamo di poesia? Solo in questo modo ci potrà rimanere dentro.
La mia tavolozza sarà magica, ma rimango un pallido scribacchino e filosofo nottambulo.
Grazie del commento Eli.
Ma ti piacciono i fiori che ho messo per gli auguri?? C'è pure la farfalla :))))))
Lorenzo
Un bacione anche a te Eli, e ancora tanti auguri di buon compleanno
Lorenzo
Grazie Cristiana....spero.
Lorenzo
Che dolcezza infinita nelle tue parole!!!!!!!
Bellissima dedica tra luce lunare e colori soffusi di una notte innamorata. Miaooooooooo
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