Sig. Presidente ( lei la chiamo volentieri così ) questo è un appello che mando direttamente a Lei in qualità di garante della nostra Repubblica e delle istituzioni tutte.
Non faccio leva nel ricordarle il suo passato politico di parlamentare, sempre improntato sulla massima correttezza e rispetto per tutti i cittadini.
Faccio invece leva sul suo ruolo.
Sicuramente avrà notato come si sta svolgendo la vita politica in Italia. Partendo dalle leggi ad personam , fino ad arrivare alla legge votata oggi, dove mi sembra ben evidente che è stata fatta per non poter arrivare ad indagare sui vari episodi di delinquenza che ben conosciamo.
Le chiedo un intervento forte, non un discorso che somiglia tanto alle traduzioni di Seneca del liceo, ma un intervento politico-istituzionale, insomma da presidente a cui sta a cuore questa Italia.
Italia, e Lei lo sa bene, che è stata fatta da italiani che sono morti nella resistenza, sono morti per la libertà,questa libertà.
Fra queste c'è anche quella di poter sapere chi delinque, chi si prende gioco di noi italiani e delle sue istituzioni.
Lo so benissimo che lei non può fare politica, ed è giusto così, ma Lei è la massima autorita che sorveglia e sovrintende su ciò che la costituzione dice.
La costituzione dice che gli onesti hanno il diritto di rimanere tali ; dice che non è permesso usare l'Italia per scopi personali.
Per questa carta, per questi principi, Le ricordo, sono morti molti giovani.
Venga a fare un giro dalle mie parti, in Val Borbera, c'è una stele con molti nomi.....il più vecchio aveva 24 anni.
Con osservanza
5 commenti:
Sottoscrivo
..non entro su blogspot da secoli..un saluto veloce, a presto!
Grazie chiara
Ciao Valeria, ben tornata. In effetti è molto che non ti vedevo, nemmeno sul tuo blog
Ti capisco Valeria. Anche per me vale la stessa cosa. Ricordi che ero stato più di un mese senza scrivere in questo blog. Sono fasi di cambiamento, di maturazione o semplicemente fermarsi un attimo per fare il punto della situazione. Nel frattempo il sangue ribolle e la mente lavora forse oltre ogni suo limite.
Quello che conta è dove si arriva poi alla fine. Se si raggiunge un risultato a noi confacente e magari non si ha più voglia di scriverci sopra, io penso sia comunque positivo. Il fine deve essere la propria persona non il blog.
Grazie Valeria
A presto
Lorenzo
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