domenica 1 agosto 2010

L'immaginario scientifico




L'immaginario scientifico da qualche secolo è stato il motore anche per l'arte; pittura, letteratura, scultura, musica.
Parlo appositamente di immaginario scientifico e non di scienza in sè o. peggio ancora, di tecnologia.
La scienza in sè è una pratica prettamente umana basta sulla ragione e sul confronto, sulla scoperta e la relatica ricerca della prova empirica.
L'immaginario scientifico invece è ciò che la nostra mente elabora dopo la conoscenza, una operazione della fantasia e dell'intelligenza.
Le scoperte scientifiche del '600, la filosofia di Cartesio e Leibniz, le scoperte e la filosofia di Galileo hanno proiettato l'uomo in una dimensione molto più ampia di prima.
Una nuova regione Extensa tutta da esplorare, scientificamente e culturalmente.

Iniziano a formarsi così nella mente umana proiezioni e immagini di mondi oltreterreni che prenderanno il posto del mondo ultraterreno divino, dei paradisi e degli inferni, copie del nostro mondo voluto statico e immutabile dal potere.
L'uomo può ora signare, grazie alle scoperte scientifiche, ciò che non è più della Terra e aprirsi così la mente esplorando nuovi terreni incolti e molto fertili.
Componendo quindi l'iimagine di un universo planetario in continua evoluzione, dominato da nuovi pianeti quali Giove e Saturno a cui ruotano intorno altre lune, dimostrando che Copernico aveva ragione, l'uomo si confronta con la natura e non più con Dio, o almeno ne è tentato.
L'arte si ciba di questi scenari iniziando una rivoluzione a 360 gradi in tutti i campi. Nuove tecniche, nuovi scenari.
Adam Elsheimer raffigura il nuovo «cielo galileano» quando dipinge la Fuga in Egitto, l’opera cui tiene di più.
D’altra parte Galileo stesso diventa punto di riferimento di una folta schiera di poeti e, insieme al suo annuncio, entra da protagonista in una serie ancora più fitta di poesie come in quella di John Milton nel suo Paradise Lost.
Questa diffusione scientifica procurata dall'arte viene presa come esempio dai più svariati gruppi intellettuali nel seicento barocco. In questo modo la scienza risulta "visibile" a tutti, contribuendo rapidamente a costruire quell' immaginario scientifico di massa mentre essa stessa è ancora in formazione.
Inizia così quel processo culturale e filosofico che, partendo da Cartesio, Leibniz, Locke e Spinoza, porterà a quel periodo stupendo per l'uomo che si chiamerà Illuminismo.

L’importanza, per la scienza, di questo processo è ben presente allo stesso Galileo:
«Si concede anco al Poeta il seminare alcune scientifiche speculazioni».

Lorenzo

5 commenti:

Felinità ha detto...

Un post affascinante Lorenzo, che allarga ogni orizzonte, dalla scienza all'arte alla speculazione, e da esse ancora alla scienza, un circuito virtuoso che si mette in moto grazie alla circolazione sempre più vasta delle idee che si verificava secolodopo secolo. Interessante il concetto di immaginario scientifico attraverso il tempo porta il pensiero attraverso nomi della cultura e paesi del mondo. Mi piacciono moltisssimo questi tuoi
scritti . Un abbraccio miaoooooooùùùùùùùùùùùùù

Joe Black ha detto...

Buon giorno Lorenzo. L'ho letto e ne deduco ke dal mio immaginario scientifico nasce la mia fantasia che unita al reale e all'immaginazione proietta nella mia mente paragoni per descrivere emozioni e sensi. Naturalmente ke provo io e sempre dal mio punto di vista. Perkè il vedere, e non la vista, è percepito in molteplici modi, anzi direi ke ognuno di noi vede e vive secondo l'immaginario della propria mente. Certo, un vero poeta, è in grado di particolaggiare con molti "merletti" i suoi versi, cosa ke io non riesco a fare, perkè la mia fantasia è sempre frutto dell'immagine e questa nasce sempre dal mio modo di vedere in questa realtà sociale, familiare e soprattutto individuale.
Baci. Sicuramente sono uscita dal tema ke hai aperto, ma io, ignorante filosoficamente, dico la mia per come la interpreto.
Buona giornata e......oggi niente phon!
Elisena

logos nella nebbia ha detto...

Visto che siamo in Agosto anche una bibita fresca al limone è digestiva. Saranno i calori estivi che mi faranno elucubrare questi pensieri soffocanti:)))hehheehhehe
TVB anche io nel reale e pure nell'irreale
Lorenzo

logos nella nebbia ha detto...

Grazie Doriana del commento e dei complimenti.
E ti ringrazio quando dici che cìè tanto da imparare, beh io do solo il La partendo da concetti già esistenti. Mi piace rielaborare la filosofia, non nel vero senso filosofico, ma cercaredi vedere le cose da un punto di vista inusuale. Poi magari ho solo scoperto l'acqua calda, nel senso che queste cose sono risapute, ma per me è un ragionamento a cui sono arrivato da solo.
Grazie ancora
Lorenzo

Anonymous ha detto...

Visto che hai citato Milton e il Suo poema nel quale Galileo compare tre volte, mi hai fatto tornare in mente i Suoi "angeli ribelli".
E' così che vedo gli scienziati, angeli ribelli alla forzata consuetudine di un pensiero obbligato, e gli artisti che a Loro si sono ispirati fanno parte di questi meravigliosi ribelli.
Inutile dire che questi artisti, come gli scienziati d'ogni epoca, non hanno avuto vita facile e larghi consensi, eccezion fatta per qualcuno, ma la loro forza sta nella caparbietà di una terrena convinzione :"meglio regnare in inferno che servire in paradiso".. sempre da Milton :)
Ed io li ringrazio, perchè senza Loro forse.. chi sa.. boh.. meglio non pensarci.
Bel post.
(Francy274)

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