venerdì 3 aprile 2009

I limiti li deve stabilire la filosofia

Il professor Altman auspica che gli scienziati non siano solo consulenti del potere politico, ma lo guidino e siano essi stessi i veri politici che indicano e promuovono la corretta applicazione delle scoperte scientifiche, evitando quanto è dannoso per l' uomo. È, questa, un' anziana filosofia, in cui si presuppone che l' uomo, ciò che per lui è dannoso o benefico e il potere politico coincidano con quanto le diverse scienze conoscono di questi oggetti. Per stabilire quanto stia in piedi questa filosofia, occorre una buona filosofia, non la scienza. Il discorso del professor Altman ha oggi molto credito; che però è destinato a ridursi quando ci si renderà conto che per spostare in avanti i limiti che la scienza deve rispettare bisogna sapere che cosa sia il limite e, nella fattispecie, il limite dell' agire umano. Ad esempio non può essere l' ingegneria genetica a stabilire il limite delle trasformazioni a cui sottoporre l' uomo. La scienza non propone verità assolute, ma ipotesi che, finora più di altre, consentono di trasformare il mondo secondo certi progetti. A stabilire i limiti della scienza non può essere nemmeno la fede religiosa che, appunto, è una fede e quindi può essere presa o lasciata. Da millenni stabilire quali siano i veri limiti dell' agire umano - e pertanto dell' agire scientifico-tecnologico - è stato compito della filosofia. Qui il discorso si fa estremamentie complesso. Anche perché, nella nostra civiltà, la politica, che il professor Altman vorrebbe guidata dalla scienza, è figlia legittima della filosofia e ne ha seguito le sorti - nonostante l' intento dei politologi di studiare la politica con i metodi delle scienze sperimentali, magari covando in cuor loro ambizioni simili a quelle del professor Altman.
E.Severino

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