mercoledì 14 luglio 2010
De-cadenza
Anche la filosofia non sta passando un bel momento in questi anni. Pochi sono i libri degni di nota e gli autori sembrano immersi in un sonno dogmatico, solo che all'orizzonte non vedo nessun Kant pronto a svegliarsi, ma nemmeno un Hume che faccia da sveglia.
Due libri, esattamente uno l'opposto dell'altro, che ho finito di legere da poco, ne dimostrano l'esattezza di questa mia riflessione.
Il primo di Michel Onfray, simbolo di quest'epoca, dove basta parlare un pò fuori dalle righe per rendersi " interessanti" ai più, ma che leggendolo si scopre l'acqua calda...e pure in estate dove non serve:)
Il secondo, un grande lavoro di Massimo Cacciari, fa invece ben sperare nella funzione della ragione mettendo defininitivamente da parte Heidegger per ritornare ad un Husserl rivisto in chiave moderna. Un ritorno alla fenomenologia vista come scienza dei fenomeni, dando chiavi di lettura interessanti anche in ambito politico.
Il libri a cui faccio riferimento sono : la potenza di esistere di Onfray e Della cosa ultima di Cacciari.
Qui non voglio fare una critica a questi libri; li voglio solo usare, accennando gli argomenti trattati, per dimostrare il periodo di decadenza in cui viviamo.
Su Onfray c'è poco da dire. La risposta è semplice: Non serve scomodare il fior fiore dei filosofi per dir-ci che bisogna scopare! Scusate la brutalità dell'espressione ma così 'sto libro è.
Si proclama di sinistra, il filosofo della Sorbona, adducendo che per superare le barriere sociali e portare l'uomo ad una reale vita felice bisogna tornare all'edonismo! Mah, io penso che bisogna discutere di ben altro, ad esempio siamo ancora alle prese se è giusto rifarsi a un relativismo etico oppure ad un antirelativismo leggero. Figuriamoci se invece è il caso di scomodare Diogene per dirci che l'amore e la vita di coppia è fallita grazie alla chiesa.
In parte non è sbagliato, ma lasciamo delle energie a cose più serie.
Di tutt'altro taglio è Massimo Cacciari. Con l'opera citata prima porta il ragionamento filosofico sul fenomeno e la cosa in sè. Non sto qui a riassumerlo.....sono 554 pagine!!!
Mi è piaciuto perchè una parte di quel libro l'ho collegata ad un Husserl in chiave moderna che spega il perchè Berlusconi è al potere.
Da un punto di vista fenomenologico( questo è un ragionamento mio, Cacciari non sfiora nemmeno Berlusconi!!!) Berlusconi non deve essere visto come un uomo al potere, ma come un fenomeno italiano, voluto dagli italiani ( per motivi diversi) per risorvere problemi tutti italiani. Un fatto localistico, che ci distanzia dallEuropa, perchè i fenomeni sono proiezioni della cosa in sè, e in questo caso il provincialismo italico.
Viviamo quindo in un periodo decadente, trasformiamo le idee vecchie rivestendole con un vestito nuovo, ma sempre vecchie sono e non riescono a dare risposte al nuovo che avanza...i giovani. Non per nulla la nostra classe dirigente è fra le più anziane del mondo e la nostra società fra le meno libere d'Europa. Un forte segno decadente, una morte annunciata.
Allora bisogna porsi delle domande e fare delle scelte, le risposte verranno, ma l'importante è scegliere.
Scegliere di stare dalla parte della verità, della legge dell'uomo, dal lato legale della vita, decidere ciò che è bene per una società, la crescita civile o solamente quella economica, i modelli culturali, e molto altro ancora.
Ma non si può scegliere se non si capisce qual'è il fenomeno del momento, quale è la verità che ci fa apparire questi fenomeni e quali sono le sfaccettature.
La classe politica deve dare queste risposte, ma prima dobbiamo noi italiani darcele. Senza questo la decadenza continuerà.
Abbiamo segnali dappertutto: i libri, i racconti, la televisione, quello di cui si discute e come se ne discute. Sostanza vuota, il futile che diventa verità e l'opinione idea corrente.
Solo riprendendoci quella dignità che ci porta al pensiero libero ne potremmo uscire.
Lorenzo
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1 commento:
Non ho letto i libri che citi, ma leggendo quanto scrivi c'è solo da esserne ancora più amareggiati.
Non voglio citare filosofi o ragionamenti di noti personaggi del passato, forse neanche più applicabili all'odierna mentalità, ma come cittadina di questi tempi desidero esprimermi su quanto mi appare :
il disastro di questi nuovi potenti del secondo millennio ha colpito tutto l'Occidente,
c'è da parte di questi una corsa sfrenata ad arricchirsi sempre con maggiore cupidigia
ai danni della gente comune, che diventa ogni giorno più schiava e povera.
L'Italia è in avanguardia su tutte le ignobiltà, l'esempio balordo di una civiltà
ormai al declino.
Quando una civiltà crolla ci vogliono millenni affinchè ne affiori una migliore.
Noi, artefici di tutta questa miseria umana, non ci saremo più. Sinceramente dubito che riusciremo a ripristinare anche solo la metà dei danni che abbiamo causato con la Nostra indifferenza sociale e la cancellazione della memoria storica.
Bel post, Lorenzo, amaro ma vero.
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