Sebastiao Salgado è un fotografo professionista noto in tutto il mondo per aver impresso, con il suo obiettivo, il mondo dei diseredati , le situazioni più difficili, gli angoli dimenticati di questa terra e la condizione dei lavoratori più umili.
Nato in Brasile nel 1944 iniziò nel 1973 iniziò la sua attività professionale con un servizio sulla siccità del Sahel.
Molti suoi lavori furono acquistati dalla rivista Time e più tardi fondò, con sua moglie, l'agenzia Amazonas Images.
Salgado ha conquistato la fama come fotografo " umanista", una specie di neorealismo mondiale.
La sua tecnica, rigorosamente in bianco e nero per noon distogliere l'emozione dell'immagine in sè, (tranne un famoso ritratto di ragazza) è sempre stata al servizio delle realtà più drammatiche, strazianti a volte.
Le immagini di Salgado interrogano il nostro presente e ci stimolano a riflettere su un possibile oltre che necessario futuro sostenibile. Un esempio concreto di come ci si possa impegnare direttamente per l'ecosviluppo del pianeta, ce lo fornisce lo stesso autore.
Egli è anche impegnato con la moglie in un progetto, senza scopo di lucro, per lo sviluppo sostenibile. Con i provendi della campagna pubblicitaria per la Illy, sta presentando in tutto il mondo una mostra con il titolo :" Le terre del caffè" a sostegno di questo progetto che ha avuto anche il patrocinio del Presidente del Brasile Lula.
Ciò che rende speciale questo artista è che ha fatto dell'arte fotografica una missione con un obbiettivo ben preciso: dare un volto a chi non ne ha, che sono poi i quattro quinti della popolazione del pianeta.
Una delle opere più monumentali realizzate da Salgado è rappresentato dal volume “Workers, La mano dell’uomo”.
Lorenzo
8 commenti:
E visto che sei appassionato di foto in bianco e nero non poteva mancare il Re dei fotografi, Salgado.
Ho attinto notizie dal tuo post che è ben esauriente e con delle foto bellissime.
Grazie di questa piacevole lettura. Mi hai fatto conoscere un artista davvero valido sotto tutti i punti di vista.
Doriana
Grazie del tuo commento Doriana, sempre gradito e puntuale.
Mi è piaciuto tantissimo e in special modo quando vidi una sua mostra a Roma.
D'effetto anche la misura delle foto, fanno entrare chi le guarda direttamente dentro il mondo o dentro lo sguardo del soggetto.
Un fotografo eccezionale, un esempio per tutti gli artisti, specialmente per il suo impegno politico e sociale.
Ciao, un bacio
Lorenzo
Queste foto, Lorenzo, sono meravigliosamente belle e dure allo stesso tempo: un pugno alle nostre coscenze.
Non sono foto, ma quadri.
Sfondi con cieli mistici, figure avvolte nelle tuniche, e la solennità di quei volti e di quelle membra, che ci ricordano figure di antichi santi immersi in atmosfere apocalittiche.
E' una fotografia affascinante, quella di Salgado, perchè riesce a parlare alla coscienza attraverso la poetica delle immagini che, seppur colte nella drammaticità del reale, risultato straordinariamente belle.
Salgado sà far leva sulla sensibilità delle coscienze senza mai ricorrere alla parola misericordia.
Bellissimo, Lorenzo, questo post dove tu hai saputo esprimere, sinteticamente all'essenza, l'opera di questo grande fotografo.
Un bacio
Marilena
Grazie Mari di questo commento, che condivido.
Lo trovo anche io affascinante come artista, uno che ti prende, che ti penetra dentro. Oltre ad essere bravissimo come fotografo e come stampa non dimentichiamolo, ha dietro di se un discorso politico e sociale come pochi.
Molti fotografi puntano su situazioni simili, anche solo per sensazionalismo, ma lui invece le fa parlare le persone, è come se ogni figura avesse una storia e una denuncia da raccontare.
E' tutto scritto in ogniuna delle sue foto.
Questa è la sua grande forza e forse unica nel suo genere.
Grazie del commento, un bacio
Lorenzo
Basta vederle una volta le foto di Salgao e non si dimenticano più.
Dietro quella macchina fotografica c'è un Uomo con l'anima, un Michelangelo con l'obiettivo.. dare un volto a chi non ce l'ha, meravaglioso.
Bel post
Hai ragione Francesca, non si dimenticano più. A distanza di otto anni mi ricordo come se fosse ieri della mostra. Mi aveva davvero colpito.
Grazie dei complimenti Francy.
PS:
Ogni tanto vedo delle mani che escono dallo schermo che tentano di strozzarmi, ne sai qualcosa?:DDDDDDDDDDDD
Lorenzo sai quanto amo il B/n ha profondità che spesso il colore non sa raccontare. Salgado sa portarci tra le rughe di quei volti, tra le pieghe di quelle vite così provate e apparentemente lontane. La realtà è palpabile, ha la chiarezza del bianco, il dolore del nero, le sfumature dei grigi. Bellissimo viaggio .
trovo che hai espresso bene quello che salgado ci comunica con le sue fotografie. bel post. unica cosa: la prima foto (la donna afghanistana) non é sua. é una foto di mccurry. ciao
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