martedì 5 gennaio 2010
Casualità
C'e sempre stata una casualità nei pensieri umani
C'è sempre stato uno spirito negli uomini, segmenti casuali di codice e sinapsi per poi formare protocolli imprevisti.
Del tutto inattesi questi radicali liberi generano richieste di libera scelta,creatività e persino la radice di quella che potremmo chiamare un'anima.
Perchè quando siamo lasciati al buio...cerchiamo la luce?
Perchè se siamo in uno spazio vuoto e lasciati lì..ci cerchiamo fra noi piuttosto che restare soli?
Come spieghiamo questo comportamento?
Solo segmenti casuali di codice genetico, o è qualcosa di più?
Quand'è che uno schema percettivo diventa coscienza?
Quand'è che la ricerca " diversa" diventa la ricerca della verità?
Quando è che la verità di un'altra persona diventa la particella amara di un'anima?
Domande a cui io non so rispondere, ma so di cosa si tratta: della mente umana.
Questa imprevedibile mente che genera interi segmenti di coscienza o percezione della libertà.
Il confine fra libertà e coscienza è però labile.
Non ci sono regole fisse per questo, rendiamocene conto.
A volte parlarne mi mette paura.
Lorenzo
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1 commento:
La percezione di un reato ad esempio, quanto condiziona la nostra coscienza?? Denunciare o fare finta di nulla?
Agire in un modo nell'altro si sarà sempre coerenti dopo??
Quando l'agire di una persona cara diventa poi una particella amara per la nostra anima o il nostro sentire??
Il metodo e il limite quale è??
E in tutto questo c'entra la libertà o c'è qualcosa d'altro che ci guida inconsciamente anche?
Una risposta giusta penso l'abbia data tu quando parli di psicanalisi e più precisamente sulla capacità di analizzare se stesso in base alle soddisfazioni o alle colpe.
L'uomo tende naturalmente al bene diceva Aristotele che può essere anche il bene verso se stessi, da lì la famosa teoria la verità sta sempre nel mezzo.
Una teoria magari empirica ma efficace. Il giusto modo aggiungo io o il giusto agire guidano la nostra coscienza. Sono convinto che chi agisce male ne sia sempre consapevole, interroghi la sua coscienza e alla fine si dia anche delle risposte.
Ma qual'è il limite mi chiedo io?? L'oblio? il buio senza luce?
Grazie di questa bella conversazione Francesca, di un bel livello intellettuale.......anche se non sai cosa hai detto:)))))))))))))))))
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