domenica 31 gennaio 2010
Disperazione, chissà se ne parleranno in TV
E' morto questa mattina, l'operaio che ieri si era dato fuoco per aver perso il lavoro, due mesi fa. Subito dopo essere stato soccorso dai passanti che avevano spento le fiamme, S.M., 36 anni, di Bergamo, era stato portato agli Ospedali Riuniti di Bergamo, quindi trasferito nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Verona Borgo Trento, dove si trova un centro specializzato nella cura delle ustioni. Le bruciature però sono risultate troppo gravi, e l'uomo è deceduto.
La tragedia è avvenuta ieri mattina in una piazzola lungo la provinciale tra Brembate e Marne. L'uomo si è fermato con l'auto, è sceso, si è cosparso di benzina e poi ha appiccato le fiamme. Due artigiani di passaggio che hanno assistito alla scena sono intervenuti, cercando di spegnere le fiamme con giacche. Poi è arrivata una donna che ha spento il fuoco con l'estintore che aveva in auto. Un quarto automobilista ha praticato il massaggio cardiaco al ferito fino all'arrivo del 118.
L'operaio aveva lavorato fino allo scorso novembre in una ditta di Zingonia, che dopo due mesi di cassa integrazione era stata chiusa. Lasciandolo senza lavoro, e con un carico di disperazione che non è riuscito più a sopportare.
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1 commento:
Non ne parleranno o, se lo faranno, sarà una notizia che si andrà ad aggiungere alle tante, sullo stesso tenore, che non fa più alcuna sensazione.
Ci stiamo abituando a questo genere di morti.
Uno dei tanti che si è tolto di mezzo e, di cui, domani non ricorderemo più nemmeno il nome.
Stanno azzerando tutto.
Chi è morto, forse, non è neppure mai esistito.
La nostra realtà è questa.
Il popolo delle reti mediaset e del canone tv, forse non saprà mai dell'esistenza di quest'ennesimo disperato, dal momento che la crisi, in questi ambiti, viene negata.
Per riallacciarmi al tuo post precedente, ecco un chiarissimo esempio di manipolazione della realtà.
Il popolo di mediaset e delle reti rai, e di tutta la stampa di riferimento, vive in una realtà totalmente diversa dalla nostra.
Perchè li la realtà è negata. Rinnegata. Ripudiata. Distorta. Cancellata.
Alla fine riscritta.
Per cui quell'operaio non sarà mai morto, perchè mai esistito.
Marilena
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