domenica 23 maggio 2010
18 anni fa, la strage di Capaci
18 anni sono passati dal quel giorno di orrore e di sconfitta e non so se questo venga ricordato oggi nei mass media, meglio dimenticare, non parlarne, acqua passata.
Questa è la senzazione che sento in questi mesi, grazie anche al decreto intercettazioni.
Troppa foga nel volerlo approvare, troppo impegno, un compito primario del governo.
Lo vedo come un cedere alla mafia, allo strapotere di persone arroganti, pronte a farci fuori anche solo se noi diciamo un no.
"Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere. "
Giovanni Falcone
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4 commenti:
Lorenzo, ci sono eventi che restano dentro indelebili, come un ricordo proprio,rammento quella serie terribile di giornio, avevo cambiato il televisorte accendo e vedo la Strage mafiosa a Firenze,quella distruzione, quelle fiamme, poco tempo dopo Falcone e Borsellino, altro sangue, altro dolore, sembrava che tutto potesse essere finito, invece il loro spirito ha dato forza ad un paese a svegliarsi, non tanto forse, ma quel poco che basta a rialzare la testa, a non soccombere, a combattere ancora, e in tutti questi anni i loro nomi sono vivi, danno ancora fastidio, ancora risuonano come ammonimento ed esempio. Un abbraccio e grazie per questo scritto.
Bellissimo commento anche il tuo Francesca ( poteva essere diversamente?). Quel pizzico di ironia e rammarico in queste tue parole lo faccio anche mio. Politici star, come Maroni, che vanno a stringere la mano ai parenti delle vittime, come fanno gli allenatori dopo una partita di calcio. Era più veritiero l'abbraccio di Murinho a Moratti che quello dei politici ai parenti.
Ad essere sincero qualcosa hanno mandato nei Tg serali, ma il servizio successivo, molto più esaustivo, sulla donna in coma per una operazione al seno, ha fatto dimenticare tutto.
Con tutto il rispetto per la signora ma quella notizia la si poteva dare anche oggi.
Io ricordo tutto di quel giorno: il caldo asfissiante, la maturità e un mare di libri da studiare, l'interrogazione di filosofia, mia madre che stava male, una festa di paese con canzonette urlate e poi all'improvviso una notizia così drammatica, lo sgomento, l'incredulità, la paura...
Ricordo anche io quel giorno come se fosse ieri. Mi stavo laureando ed ero a Pavia, un senso di vuoto fra noi studenti. Ma dici bene quando affermi che le stesse persone ora hanno voltato la schiena.
Lo sai, mi piace chiamare per nome e cognome le cose. Tutti quelli che hanno votato a destra cosa dicono del decreto che toglie la possibilità di indagare tramite intercettazione telefonica? Un regalo alla mafia, ecco cosa rimane della strage di Capaci e Via D'Amelio.
Doriana
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