Prendiamo una giornata tipo, quella in cui Silvio Berlusconi parla all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Naturalmente non abbiamo fatto una bella figura. Intanto il suo amico Gheddafi gli gioca un brutto tiro, parlando un’ora e mezzo. Berlusconi è stato messo in lista di attesa e ha così perso le edizioni del Tg1 e del Tg5, già pronti agli osanna di rito.
Frattini applaude il dittatore Gheddafi
Non solo il nostro ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha applaudito il dittatore Gheddafi il quale era talmente infuriato che se l’è presa con tutto il mondo, Onu in testa. Forse era così inferocito perché le autorità locali gli avevano impedito di piazzare la sua tenda. Quella tenda che noi italiani, abbiamo onorato, ingombrando Villa Pamphili. “Stranezza” della nostra, loro, politica estera viene applaudito Gheddafi e ci si alza e si lascia l’Assemblea quando parla Ahmadinejad. Due pesi e due misure nei confronti di due dittature. Il bello della giornata italiana arriva quando parla Berlusconi. Diversi capi di stato e di governo se ne sono già andati, a partire da Sarkozy. Ma lui è affascinato da Obama, se fosse una delle sue “amiche” se lo mangerebbe. Quasi un’adorazione. L’amico Bush è presto dimenticato. Il presidente Usa annuncia una svolta, manda in soffitta, perlomeno ci prova, la politica dell’esportare la democrazia con le armi. Propone cose che sono lontane mille e più miglia dalle politiche del governo italiano. Non fa niente. Berlusconi afferma: “ Ha detto quello che volevo dire io”. Come a lasciar intendere che quel discorso glielo aveva suggerito lui, tanto che niente aveva da aggiungere.
Il premier vero anti-italiano
E l’intervento di Berlusconi è stato il nulla. Ha fatto fare al nostro paese una ben magra figura. Lui è il vero anti-italiano, come oggi va di moda dire fra i cortigiani del premier. In fatto di “stranezze”, di veri e propri pasticci non è esente il Pd. I senatori l’hanno combinata grossa. Hanno approvato in Commissione Sanità, senza batter ciglio, la costituzione di una commissione di indagine sulla Ru486, la pillola abortiva. Non si capisce cosa si debba indagare, visto che è l’Agenzia per il farmaco, l’organismo ufficiale che decreta la messa in commercio dei prodotti farmaceutici, e che questa ha dato il suo benestare. Non solo, i commissari del Pd hanno aderito alla richiesta della maggioranza che sta facendo di tutto per contrastare l’uso della pillola, definita dal cardinale Bagnasco “una crepa nella civiltà”. La capogruppo Pd, Dorina Bianchi, teodem, che prese il posto di Ignazio Marino, contraria all’uso della pillola, accanita avversaria di papà Englaro, doveva essere la relatrice. Ma il pasticcio non finisce qui.
Gasparri beffa i senatori del Pd
I senatori Pd avevano votato a favore della proposta indecente perché il capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, si era impegnato a far partire i lavori in tempi lunghi. Invece subito è stato invitato il ministro Maurizio Sacconi. Gasparri ci ha fregato, è stato il lamento della capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro che ha riunito i senatori. Alla fine la Bianchi si è dimessa da relatrice. Si è lamentato Luigi Lusi uno dei Rutelliani, ancora tesoriere della Margherita, per la convocazione dell’assemblea. Ha detto:” Ma che ci stiamo a fare? Qui siamo più bolscevichi dei siberiani. Vogliono fare il Pci? Ma che lo facciano”. Quante idiozie in poche parole. Se avesse conosciuto i veri bolscevichi chissà che avrebbe detto. Stranezze, pasticci, bugie: i cittadini sempre più lontani dalla politica così praticata. Ci vorrebbe una svolta, ma non siamo negli Usa che non è comunque il nostro paese ideale. Forse cerchiamo l’isola che non c’è. Però cercarla è bello, bello sarebbe lo facesse anche l’opposizione.
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