martedì 13 ottobre 2009

Dilectio Dilectori




".... L'angoscia del mio cuore che pensa proprio a ciò lo testimonia come lo testimoniano le lacrime che offuscano i miei occhi e bagnano la mia faccia e le dita che scrivono queste parole ......."


Scriveva così S.Anselmo, priore di Bic, uno dei più influenti monasteri del 1100, approposito del suo amato, un giovane monaco suo allievo.
Relazione tenuta nascosta perchè contro la legge, le leggi di quel periodo, dove a lì poco tempo sarebbero anche stati bruciati.

Dunque l'omosessualità è contro la legge perchè contro la natura.
La legge cristiana prevede l'unione al fine del concepimento e la riproduzione, da qui l'impossibilità di certe relazioni sono al fine del piacere.

Io penso che sia la filosofia, anche in questo caso, a darci alcune risposte sul perchè ancora oggi si discute sulle discriminazioni nei riguardi degli omosessuali.
Organizzato lo spazio sociale come spazio del maschile e del femminile il discorso della legge si vede messo in questione, cioè prende forza.
La legge che regola i rapporti uomo donna, ma non gioca con la sessualità, non prende in considerazione il gioco per il riconoscimento della propria sessualità. Tenendo presente che la legge prende in considerazione solo il fine della riproduzione, tutto ciò che sta al di fuori non è ancora ragionato, cioè è follia.
In questa follia ballano tutte quelle "anime" che non si riconoscono nel gioco della sessualità come riproduzione, ma solo come piacere, frutto di quella crescita del proprio corpo che la legge non prende in considerazione.
Siamo quindi nel Kaos, nella non ragione, nella follia dove gli omosessuali, per rendersi visibili devono manifestarla questa follia, ecco perchè i Gay Pride.
Approposito, per sapere cosa in tendo per follia che precede la ragione, leggere il post la follia.
La legge quindi, in questo caso è smentita dai fatti, dal " sintomo omosessuale" come lo chiamano i saccenti della legge. E così il messaggio omosessuale, che se ascoltato potrebbe allargare il concetto di sessualità ( la follia che rientra nella ragione) fino a riconciliarla con il piacere, viene sfruttato dalla legge per rafforzare il momento ideologico che consiste nel suo rappresentarsi identica alla natura, come legge di natura ( ricordo che nell'antica Grecia non era assolutamente così).
Gioco di prestigio la cui condizione e la cui posta sono l'esclusione dell'omoios ( uguale) che a questo punto non esiste come soggetto ma come effetto del discorso legale.

Questo " preambolo filosofico" per avere un altro punto di vista su cosa sia successo oggi con la bocciatura della legge Concia in parlamento.

Non sto a ripetere i fatti, i giornali ne parleranno domani e questo è solo un post filosofico non politico ( ma non mi fermerò certo qui ).
Oggi l'On Binetti, custode della legge cattolica, saccente della ragione che non vuole esplorare la follia, ha votato contro la legge contro le discriminazioni sessuali. Motivo, secondo lei e chi ha votato con lei , parte del PD,parte PDL, UDC era incostituzionale.
Motivo della presunta incostituzionalità: discriminava i discriminatori!!

Ma come ho detto prima non parlo di politica qui, ma di filosofia.

Cosa vedono questi soggetti politici che non vogliono esplorare la follia, il caos non ancora governato dalla ragione?
Vedono il corpo come simbolo di passione ( dolore, passione negativa) e di resurrezione, ma mai di piacere.
Il piacere del corpo è momentaneo, addirittura non cercato, quasi sicuramente non voluto, ma veicolo solo per la riproduzione, legge di natura.
Tutto il resto è "ILLEGALE", come la passione positiva di S.Anselmo e come la passione positiva di milioni di omosessuali nei nostri giorni.

Essi continueranno ad essere discriminati perchè fuori la legge.

Continueranno a ballare ai margini della follia, in quella zona della non ragione dove il male è mescolato al bene e senza saperlo attraverso il male cercano il piacere.
Fino a quando le leggi sul sesso continueranno a configurarsi come una trasgressione sacra?
Fino a quando la sacralità impedirà di esplorare la follia.

L'omosessualità non è una deviazione, un sintomo, una malattia; l'omosessualità è un effetto del discorso della legge.

Lorenzo

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