sabato 24 ottobre 2009
L'uomo, mattone della società e dello stato
Si imputa al sistema ciò che va imputato all'uomo singolo, preso nella sua chiarissima specificità. Se il mondo fa schifo, non è la società, non è il sistema, ma è l'uomo, anzi, un certo tipo di uomo ( e donna, ovviamente), il responsabile, ed indicandolo nel 'machiavellico' credo di essermi spiegato. Molti dei nostri desideri sono realmente innocenti, non tutti, ci mancherebbe, ma è il modo in cui tentiamo di realizzarli che fa orrore ad una coscienza limpida, una coscienza che consideri l'altro, chiunque esso sia, un essere da rispettare e non uno strumento da usare.
Sarà il sistema che ci costringe a questo? Tutti i sistemi, finora sì, ci hanno spinto, ci hanno condizionato, ma non ci hanno costretto se non in casi eccezionali.
L'uomo morale, perché libero, ha sempre trovato linee di fuga, compresa la diserzione. E allora, rimarrebbe da dire solo che la pazienza necessita di un orientamento: non ci aspettiamo, non vogliamo un nuovo sistema, vogliamo un individuo meno 'machiavellico', vogliamo una politica meno meschina e calcolante, vogliamo relazioni pulite. Tutto questo richiede pazienza, tanta, ma anche volontà.
La volontà di non sostenere chiunque agisca in senso contrario.
Si da poi il problema del governo, questione che non tocca Deleuze ( giusto per rifarmi al post precedente ed a uno che scriverò successivamente) perché gauchiste, gruppettaro per vocazione, destinato ad opporsi sempre e comunque.
Una volta arrivati al potere, invece di preoccuparsi di come mantenerlo in un'ottica 'machiavellica', occorrerà assumersi responsabilità e dare risposte. Ci aabiamo mai pensato mai pensato?
Che si fa domani? Possiamo lanciare i dadi come auspica Derrida? Possiamo aspettare fino a sera, come consiglia Deleuze ( a quale sera? Di quale anno?), possiamo lasciare che sia il mercato a decidere come dice 3 monti?
Io dico di no, bisogna agire da subito,se non vogliamo rimanere ingessati, con il pensiero e la dignità di cittadini, pretendere da oggi che lo stato funzioni perchè troppo spesso ci si dimentica che lo stato siamo noi.
Lorenzo
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3 commenti:
Troppo spesso diamo la colpa agli altri o a soggetti come la società e la civiltà. Hai scritto bene, iniziamo da noi stessi, ma soprattutto dalal coerenza delle nostre scelte
Molto bello Lorenzo questo tuo scritto.
Le responsabilità sono di ognuno di noi, giorno per giorno. Non serve lavarsi la coscienza ed andare a votare per le primarie, come sostenevi ieri sera,ma avere una coscienza critica e costruttiva.
Doriana
Grazie anonimo, penso che questa sia la giusta via.
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