venerdì 1 maggio 2009

Il nostro presentismo

Quando siamo andati a questa mostra ero un pò preoccupato.
Chissà che penserà lei, le piacerà?
Entrati dentro ci siamo seduti. Dopo qualche minuto per capire la dinamica della rappresentazione(vedi filmato), ho chiesto cosa ne pensava.
Il suo sguardo era catatonico, si è rivolta verso di me e mi ha detto: " Ma che è?"
Nel senso, mi spiega subito, che significa?
Io nello spiegarle che bisogna guardare il movimento lento , il cambio e la simmetria dei giochi di luce ,lei mi risponde :" ma perchè cambiano!?". Io stavo guardando er mucchietto de tera! Che vordì Lorè?
Non potevo mettermi lì e dirle le mie impressioni, il silenzio era obbligatorio ed un inizio di risata tra me e lei stava già scoppiando, facendo presumere risa incontenibili( ma silenziose, siamo rispettosi degli altri).
Siamo stati lì una buona oretta, dopo venti minuti mi ha confermato che le luci cambiavano, poi siamo usciti, non abbiamo approfondito il discorso.
Forse la nostra mente era già impegnata alla ricerca di un locale con del buon tè e biscotti artigianali.
Questo è un mio ricordo vivo

1 commento:

Amaranta ha detto...

Ricordi vivi.
La performance di Brian Eno mi ha catapultato, senza che io fossi preparata, in un viaggio a ritroso nel tempo.
Ai cinema d'essai e agli auditorium di musica sperimentale.
Eventi che hanno fortemente caratterizzato la mia vita dal momento che li ho vissuti nel periodo della prima giovinezza.
Traumi ai quali sono testardamente sopravvissuta.
Quelli della mia generazione che lo hanno sperimentato sanno di cosa sto parlando!
E poi Lorenzo dai, mettiamoci come giustificazione la vista che inizia a difettare, i riflessi rallentati, la mia cronica distrazione, la lunga camminata che mi hai fatto fare......
Insomma, inizio ad accusare una certa difficoltà a star dietro a queste cose!
Ma il ricordo vivo di quel pomeriggio è la nostra meravigliosa complicità.
Marilena

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