domenica 17 maggio 2009

Il riso



Sul riso, sul significato del ridere, pochi filosofi hanno scritto.
Si dice che il secondo libro della poetica di Aristotele sia scomparso, forse se fosse arrivato a noi il nostro modo di ridere e di ritenere il valore del riso sarebbe diverso.
Pensiamo al libro della politica quanto abbia formato la nostra vita sociale.
Quindi la nostra filosofia non ha mai preso in seria considerazione il riso.
Eppure è una parte molto importante della nostra vita. Riso vuol dire allegria, benessere, aumenta anche il senso dell'appartenenza. raramente si ride da soli.
Si ride sempre facendo riferimento a delle persone. Persone in un certo contesto. Se ci sono animali che ci fanno ridere è perchè o assumono atteggiamenti umani, oppure i loro movimenti sono antropologici.
Quando si ride il contesto è importante, non c'entra il nostro stato d'animo, si può ridere anche dopo aver pianto, ma chi ride è direttamente in sintonia con chi ci fa ridere.
Facciamo un esempio, guardiamo gente che balla, di colpo tappiamoci le orecchie, i movimenti delle persone ci farebbero ridere, persino le loro espressioni facciali. Perchè?
Perchè ci siamo isolati dal contesto intorno alle persone, le abbiamo isolate, ci siamo messi in sintonia diretta con loro. I loro movimenti non sono usuali(stanno ballando) ma sono movimenti compiuti da persone in un contesto diverso dal solito, quindi ci fanno ridere.
Ma la cosa molto interessante è che le nostre menti erano in sintonia diretta. Io e loro, null'altro.
Posso quindi affermare che la comicità è una specie di comunicazione che mi fa stare bene e che mi mette in sintonia diretta con il comico.le nostre intelligenze sono comunicanti direttamente, senza intermediari.
Ecco perchè Vauro è stato subito allontananto senza appello dalla trasmissione Anno Zero. Comunicava direttamente con i telespettatori, tramite il riso, e non è l'obbiettivo della televisione.

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