mercoledì 1 luglio 2009

Parafrasando Baudelaire...............


Insomma, davanti alla storia, anche noi italiani possiamo dimostrare che il primo venuto, impadronendosi del telegrafo e della stampa nazionale, può governare una nazione.


Lorenzo

3 commenti:

Chiara ha detto...

Bellissimo adattamento alla nostra situazione politica.

valeria ha detto...

ultimamente boudelaire mi risuona molto spesso nelle orecchie o mi bazzica il suo nme sotto gli occhi. un chiaro segno di attenzione. lo coglierò. un abbraccio, a presto.

Francy274 ha detto...

Se si pensa che ciò fu scritto nell'800 ci resta da fare una triste considerazione: la storia non insegna ama ripetersi.


" Il figlio abbandonerà la famiglia non a 18 anni, ma a 12, emancipato
dalla propria avidità precoce; fuggirà non per cercare avventure eroiche, non per
liberare una meravigliosa prigioniera da una torre, non per immortalare una soffitta
con pensieri sublimi, ma per iniziare un commercio, per arricchirsi e competere col
suo infame papà; e la figlia con infantile libidine sognerà di vendersi per un milione..
.la giustizia, se in quell'epoca fortunata potrà ancora esistere una giustizia,
farà interdire i cittadini che non sappiano far fortuna".


L'attualità degli scritti di Baudelaire oggi in Italia lascerebbe sbalordito lo stesso autore.

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