Prof. Vito Volterra, matematico, uno dei non firmatari del manifesto fascista universitario del 1931
Leggo da un recente articolo di U.Eco sull'Espresso che negli anni '30 solo l'1 % dei docenti universitari rifiutò di firmare un documento di fedeltà al fascismo. Questi dodici docenti su 1200 furono licenziati. Fra i firmatari, invece, c'erano anche intelletuali di sinistra, la loro scelta fu motivata dicendo che la lotta si poteva fare dall'interno. Fra questi c'era P.Togliatti.
U.Eco termina l'articolo dicendo che questi dodici hanno dato dignità a tutto il corpo docente universitario e non i firmatari in dissenso.
Concordo pienamente su quanto su scritto.
Proprio il piegarsi al volere altrui, vendere la propria dignità o solo assoggettarsi pensando di fare chissà quali gesti eroici, ha portato a questa forma mentis tipicamente italiana.
A volte fare il proprio dovere fino in fondo, con dignità e rispetto per i propri principi, andare avanti per la propria strada, porta ad essere ricordati nella storia ed essere da esempio per noi tutti, proprio come quei dodici docenti.
Proprio come Falcone e Borsellino.
2 commenti:
Non ero a conoscenza di questo particolare. Concordo la scelta del giorno di questo post,l'anniversario della morte del giudice Borsellino.
Si Federica, ha fatto bene U.Eco a ricordare quell'episodio del 1931. Spesso episodi di questo tipo sono troppo spesso dimenticati. Troppi volutamente e appositamente dimenticati,come questo.
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